venerdì 3 aprile 2009

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IL TEMPO INFRANTO di Patrick Fogli

Novembre 2007: una rapina in banca in cui un ostaggio viene ucciso senza un motivo.
La vita di un giovane bancario,Francesco,da quel momento cambierà completamente.
Si riapre infatti una finestra su una faccenda che lo ha coinvolto tanti anni prima, ovvero
lo scoppio di una bomba alla stazione di Bologna, 2 Agosto 1980, che provocò la morte di
tantissime persone,tra cui suo padre.
E ritornano a galla tutti gli inquietanti retroscena di quella strage: chi l'ha compiuta, chi fu-
rono i mandanti, perchè si volle colpire inidiscriminatamente nel mucchio, in una stazione che,
a inizio agosto, si sapeva gremitissima.
Il racconto si svolge su due piani temporali ben distinti, ma inevitabilmente intercambiabili.
L'autore da una parte ci riporta alla fine degli anni '70, si sta concludendo la stagione dell'arrivo
del PCI al governo, si profila l'avvento dei socialisti di Craxi, sta finendo il periodo della strategia
della tensione con l'eliminazione dei testimoni scomodi. Sul piano internazionale Reagan sta per succedere a Carter. E c'è in Italia chi tesse perchè sembra che tutto cambi, ma in realtà non
cambia niente,e il potere rimane sempre in mano agli stessi. E per distogliere l'attenzione
della gente dagli scandali della politica e del mondo dirigente cosa meglio di un...tragico diversivo
che porti paura nell'opinione pubblica e faccia invocare poteri forti.
Tornando ai giorni nostri, la strage degli anni settanta appare fortemente legata a quanto successo
in quella banca.Il padre di Francesco, un agente dei servizi(?!?), era tra le vittime dell'attentato,
ma alla luce di certi fatti emersi nelle indagini sulla rapina , forse la sua era stata una
morte simulata. E allora perchè era scomparso?
Con Francesco e Giada, la sua ragazza,indaga il loro protettore, il giudice Emilio Ferri, incaricato
a quel tempo della indagine sulla strage, indagine che aveva abbandonato per divergenze con la Procura. E durante questa nuova inchiesta incontriamo molti personaggi, vediamo presentarsi
tante situazioni.Da una parte una Loggia massonica con iscritti ministri, politici, banchieri, alti
ufficiali. Dall'altra vecchi neo-fascisti che “studiano”la rivoluzione, e poi dei ragazzi,anche giovanissimi, affiliati ai Nar, che non esitano a sparare, uccidere, disporre attentati. In mezzo
due magistrati, uno a Roma, uno a Bologna che cercano di capire, tra l'indiffernza generale....
Nel romanzo si allude alla ottantaseiesima vittima della strage di Bologna, tutti si domandano
chi era, perchè fosse li, perchè,se non è morta,sia scomparsa in tutti quegli anni.
Cosa c'era dietro questa strage, che, pur essendo stata archiviata con sentenze di condanna
pesantissime, ha lasciato però aperti una serie di quesiti con un corollario di false piste, depi-
staggi, coperture di comodo, risultando anche fatale ai vertici della P2 che vennero decapitati.?
La vittima nー86 può essere o meno il padre di Francesco, questo lo scoprirete leggendo il
libro, ma la vera vittima, la “vittima”nー86,è senza dubbio la verità, perchè in questa sporca
faccenda, nessuno ha voluto fare veramente luce, e questo è grave dando l'impressione di
essere un Paese che non vuole né conservare le sue memorie né chiarire fatti che lo hanno
profondamente ferito.
Patrick Fogli ha svolto un grosso lavoro di indagine tra atti processuali, interviste, testimo-
nianze, ha consultato tutto quanto riguardava questo argomento.Ne è scaturito un libro
assai corposo, 655 pagine, denso di fatti, personaggi, giocato sul doppio binario della realtà
e della fantasia, mescolando personaggi veri ad altri di comodo, adombrndo comunque la
tesi di un “Progetto”con una sua struttura tesa a gestire gli interessi di un certo mondo poli-
tico, economico e finanziario, ma anche tutto il Paese, occupando i vari centri di potere, ser-
vendosi dell' “istituzione”(che altro non è che la loggia P2) e dei suoi membri, e avvalendosi
di un certo limitato gruppo di uomini per le operazioni più delicate.
Ci troviamo difronte a un romanzo che racconta l'Italia dagli anni'80 ad oggi, che ci vuol
fare capire chi siamo e chi siamo stati.Una realtà narrata sotto forma di un romanzo corale
scritto per cercare di dare risposte verosimili a misteriosi fatti di sangue, che troviamo sì
nelle cronache ma senza una spiegazione sempre credibile.Questo certo contrasta con la
realtà di una storia chiusasi con le pesanti condanne all'ergastolo per tre giovani neo-fascisti,
che pur si sono sempre proclamati innocenti.A questo verdetto molti non credettero, per una
ricostruzione giudiziaria, ritenuta lacunosa e parziale.
Il romanzo di Fogli tenta di andare oltre le sentenze, ricostruendo una vicenda dai tanti per-
sonaggi di fantasia, ma per lo più facilmente riconoscibili.Così i vari condannati, tutti del-
l'estrema destra, e poi gli eroi “borghesi”, caduti sotto il piombo degli attentatori. E ancora
altre vittime, gli “eliminati”perchè ormai scomodi. E poi i tessitori di trame, i capi-loggia,
i faccendieri, e tanti altri ancora.
E su tutto si erge la figura dell' “uomo che conosce le soluzioni”, “tira le fila”, un personaggio
che l'autore lascia alla fantasia del lettore, l' “Onorevole”, il cervello malefico di tutta la
vicenda, si possono fare vari nomi, anche se in sintesi sembra l'assemblaggio di vari potenti.
Alla fine sembra che anche il romanziere si debba fermare in questa sua ricostruzione, fanta-
siosa ma non troppo: difficile squarciare certi veli, andare oltre certi livelli, cosa comune a tante
inchieste di mafia e terrorismo.Certamente non sembrano esistere più dubbi sulla matrice fa-
scista dell'attentato, meno condivisibile il ruolo dei colpevoli, “necessari”perchè non si
scoprisse altro. E questo è poi lo stesso dubbio che hanno nel libro inquirenti e investigatori,
testardamente tesi alla ricerca della verità, così come li vede l'autore.
Un romanzo che possiamo senza dubbio definire “storico”, scritto anche per lasciare una
testimonianza a una generazione,quella attuale, che nulla sa di queste cose, la necessità
di “infrangere”il tempo di certi assordanti silenzi.

IL GIOCO DELLA MORTE di Mario Pinzi

Emanuele Galvani è il protagonista di una lunga storia che lo accompagna dalla gioventù,segnatada avvenimenti traumatici quali la povertà, il carcere,sino alla maturità,quandco riconosciuta lasua innocenza,trova la ragione di vivere nel suo desiderio di vendetta,nel suo odio verso i potericostituiti. Assistiamo alla sua scalata sociale nel mondo della finanza,della politica,senza scrupoliepentimenti. Ma in lui non verranno mai meno sentimenti di solidarietà e amic izia,sarà molto amatodalle donne,anche se la sua volontà distruttiva lo porterà sempre più a restare solo.Un thriller di grande impatto,ricco di spunti psicologici,ma anche pervaso da un'aspra critica socialee agli elementi tradizionali del noir si accompagnano i temi della cattiva giustizia,dei poteri occultiche domaninano la socità,degli intrecci tra mafia e politica. Un incastro di varie storie,si percorreattorno al protagonista della vicenda una sorta di "labirinto della vita"da cui spessp non se ne esceche con la morte.Giornalista economico Pinzi padroneggia con accenti di verità il tenebroso mondo della finanza,delresto non mancano riferimenti a personaggi realmente esistiti.Ma non manca un cenno di speranza in questo libro,ai cui diritti l'autore ha rinunciato per una finalità benefica:"Si muore solo quando si muore nel cuore degli altri"è la frase che riassume il concetto diquesta storia,mozza-fiato la sua parte,ma anche riccamente emblematica.

BIONDO 901 di Alessandro Zannoni

Alessandro Zannoni per questo eccellente noir abbandona lo pseudonimo di Michelangelo Merisi chepur gli ha portato tanta fortuna con i suoi romanzi precedenti.Ci racconta cosa può costare al protagonista,un parrucchiere,innamorarsi della persona sbagliata,una bellissima ragazza russa,legata a un mafioso e con un fratello implicatoi in una grossa organizza-zione criminale.I loro destini si incrociano in una vicenda tragica,narrata con uno stile molto secco emoderno,quasi una ballata a più voci.E la particolarità di questa scrittura è quella infatti di essere narrata a quattro voci. La vediamo infatti sotto la forma di quattro io narranti, quattro protagonistiche ci fanno rivivere la storia dal loro punto di vista.Il racconto apre una finestra inquietante su un lato oscuro della vita sulla costa tirrenica,infestatadalla mafia italo-russa.E si mette male per Giordano,un modesto parrucchiere, che ha fatto il vanto dellasua vita nel vivere tutto "programmato" quasi minuto per minuto, e di non fare mai la cosa sbagliata, eche ora improvvisamente vede crollare tutte le sue certezze.Zannoni quasi "vola"su questi personaggi,dà loro voce, poi sembra "bruciarli"nel procedere a piùvoci della narrazione,salvo poi arrivare a una sorta di frenata,onde farci riflettere sulle varie azioni.Anche la forma usata nella scrittura procede con commistioni di vari dialettim lingue,culture,iltutto senza dare molto fiato al lettore e immedisimandolo,e anche questo ci sembra degno di nota,in questa scacchiera di racconti a più voci.

"IL DOTTOR BENCISTA' E IL SEGRETO DELLE TRE DONNE SOLE" di LAURA VIGNALI

La storia è ambientata in un paesone rurale della Toscana,dove la piccola comunitàè scossa dall'opera di un serial killer.Infatti vengono assassinate tre donne,e cominciaa serpeggiare la paura.Perchè questi delitti?Perc hè vengono colpite tre donne di una certaetà?Quale legame le univa?Le vittime sono la ex-bellona del paese, la sua amica di gioventù,una bruttina che viveva di luce riflessa sempre attaccata all'amica "bella",infine la terza colpevole probabilmentesolo di essere una testimone scomoda.Le indagini dei carabinieri vsanno a rilento,saràun oscuro medico di campagna,tra una visita e l'altra,raccogliendo pettegolezzi e impressioni,sfruttando al propria propensione ad investigare,a risolvere l'intricato caso.Laura Vignali,scrittrice pistoiese,questa volte per le sue storie lascia la....città,si immergein questo ambientr di campagna,non scadendo mai nel bozzettismo,ma tenendo sempre viva l'attenzione del lettore.Molti i personaggi che s'incontrano nella vicenda,quasi sivolesse andare oltre la vicenda "gialla",e tracciare invece dei caratteri per dare un voltoe uno spessore alla piccola comunità.L'autrice ama disseminare la sua opera di tanti "indizi",ora letterari(tante le citazionida celebri autori messe a far da contrappunto ad ogni delitto)ora "rivelatori"per chiama leggere un giallo immedisamandosi e cercando di risolvere la vicenda stessa.Corre un rischio probabilmete "calcolato",ovvero vuole aiutare o confondere il suo lettore?Il libro ha un'altra caratteristica,scritto parte in prima persona(con il dottor Bencistànei panni dell'io narrante),parte in terza persona(il narratore della storia stessa).Brava quindi l'autrice nello sverlarci i risvolti psicologici,le ipocrisie di questopiccolo mondo,una scrittura con qualche ambizione,un insieme che fun ziona.

LA BAMBINA DI PIETRA di Rossella Martina

La storia di una vita:un uomo padre di tre ragazze sta morendo.Ginevra,la figlia che vivecon lui,ripercorre la propria vita,la loro vita,con le sorelle Cecilia e Sara e la la cugina Lodovica.Dalla loro infanzia agli anni Ottanta il trascorrere dei loro giorni si interseca con gli eventi diquel periodo,dalle lotte studentesche al femminismo,e poi i rapporti personali,la droga,gli amori,i tradimenti.Una tranche di vita rivista con un senso di lucida ironia e di tanto rimpianto.Un libro che si svolge su più piani di narrativa:una vita che si spegne,ci troviamo a Viareggio,è la notte di carnevale,ma all'ospedale tutto si svolge desolatamente uguale,non c'è spazioper quel che avviene all'esterno,non c'è nemmeno comprensione per il dolore dei parenti,e allora ci si deve rifugiare nei propri ricordi.Un mescolarsi tra passato e presente,non tutto quello che si ricorda è bello,una storia di donnecon al centro un uomo protagonista.Il romanzo è scritto in prima persona, con la particolarità però di fare parlare in prima personai vari personaggi.Molto accurata la scelta dei nomi dei vari personaggi,più scontati quelli delle donne se vogliamo,decisamente più insoliti quelli degli uomini,ma tutti con un significato e un destino insiti nel nomestesso.Un libro che appassiona e commuove,scritto con grande partecipazione ed emozione dall'autricee un grande titolo di merito è riuscire a trasmettere queste sensazioni al lettore.La bambina di pietra è edita da Del Bucchia editore.

lunedì 30 marzo 2009

"La città del sole nero"di Leonardo Gori-

Lo avevamo avuto come protagonista in "Le ossa di Dio", ecco che a non molti mesi di distanza
Leonardo Gori ci presenta una nuova indagine di Niccolò Macchiavelli.Siamo nel gennaio 1505
quando Firenze,in cui Niccolò Macchiavelli è il primo segretario della Repubblica,vive un momento
particolarmente diffic ile, i Medici stanno tramando per tornare al potere,sembra che lo stesso
cardinale Giovanni de'Medici sia rientrato segretamente in città.
Ma la città è anche colpita da un a serie di morti atroci quanto inspiegabili,tre anziani messaggeri sono
stati ritrovati carbonizzati, però hanno fatto in tempo a nascondere delle pergamene che rivelano
che una congiura sta letteralmete per sconquassare Firenze.
Materia di indagine per Macchiavelli e i suoi uomini ce ne è a iosa, quindi,ma poi altri personaggi infittisco-
no la trama della vicenda,un giovane scienziato polacco deve effettuare una dimostrazione sulla natura
del globo,un'antica città morta sui colli circostanti Firenze sembra tornare a vivere...
E poi un misterioso prodigio,presagio di chissà quali misteri,delle grandissime aquile volteggiano sulla città...
Materia densissima che Leonardo Gori volge con la consueta abilità di scrittore di mistery ma anche con
una consumata perizia di giallista storico,ormai comune a tutta la sua produzione letteraria.
Un a Firenze bellissima come sempre,ma altrattanto litigiosa,piena di trame oscure,portata ai delitti
più efferati,con una serie di personaggi l'un contro l'altro armati. E quasi quasi l'autore ci porta
a fare un parallelo con certe situazioni della Firenze di oggi.
Un romanzo ricco di emozioni e di fasi palpitanti, all'insegna dell'intrigo,ma anche condotto con la
giusta tensione:Leonardo Gori riesce ad appassionarci con una trama ricca di colpi di scena e di
misteri da sciogliere(si vede la mano del giallista),ma arriva pure a rendere simpatica una figura
che certamente ha un suo posto nella storia,ma non certo per simpatia....ovvero il Niccolò Macchiavelli.

"Le colline oscure"di Enzo Fileno Carabba-

PerBarbera Editore Carabba ci ripresenta Angelo,che avevamo conosciuto in "Pessimi Segnali"dove,prestando il servizio civile in un paese del Valdarno,era stato coinvolto in
un'oscura vicenda che riguardava il mondo dei suoi colleghi di volontariato,dediti a ogni pratica
di male.
Alberto ora è cresciuto,tiene dei corsi alternativi nelle scuole per avvicinare gli studenti alla lette-
ratura,ma l'esperienza è tutt'altro che stimolante.Si rifugia in un mondo a sè,frequentando un giro di personaggi molto variopinti,vanno a fare delle strane rapine rubando giocattoli ai bambini ricchi per
darli ai poveri. Scopre e conosce ogni anfratto delle colline delle campagne,che sono infestate
da tafani, piene di tagliole per catturare animali. Addirittura organizza....safari per andare a caccia
dei tafani omicidi. E come se non bastasse ci sono le apparizioni delle Madonne....
A tutto questo fanno da corona tanti personaggi,pieni di misteri alcuni, squallidamente dipinti altri,
come gli ottusi burocrati dell'amministrazione, gli ipocriti colleghi professori....
E Angelo sembra una sorta di pallina da flipper che rimbalza tra le colline sempre più degradate,
una umanità malvagia e la frequentazione,assai sconfortante,degli studenti.
Il diavolo è ovunque,il male si annida e incombe ovunque, le colline sono sempre più "oscure".
Ma il candore di Angelo,la voglia di vivere che pervede tanti protagonisti fanno sperare che anche
queste colline ritroveranno la luce...
Un romanzo tutto sommato di forte critica sociale,commista con una sorta di inno all'assurdo.
Carabba sfata anche un luogo comune,non è necessario ambientare i romanzi in terre esotiche
anche il Valdarno,il Casentino,qualunque nostra campagna in genere può celare tanti misteri.
"Episodi veri-ci dice l'autore-ma raccontati si che sembrino falsi",e ci pare ci riesca in pieno.
Un libro ben scritto e ben costruito,uno scrittore difficilmente etichettabile,ma che merita di essere
letto e seguito.
Giuseppe Previti

"Mala tempora"di Oscar Montani-

Os
car Montani ,pseudonimo di Marco Santoni,è un toscano del Valdarno con un grande amore
per la Versilia. Ed infatti le sue prime esprienze di autore di gialli sono ambientate tra Viareggio
e Forte dei Marmi con "Viareggio piccoli delitti imperfetti" e "I misteri della Terza Luna",una Via-
reggio per lo più invernale, "minore",ma osservandola in una versione molto spontanea,che va
oltre la contingenza dei fatti criminosi.
Con "Mala tempora" Montani cambia completamente genere e ambientazione,siamo attorno
al 1494,anno che prelude a grandi cambiamenti,basterebbe pensare alla scoperta dell'America
da parte di Cristoforo Colombo.
La nostra vicenda,anzi le nostre vicende,perchè sono raccontate attraverso quattro storie
differenti,si svolgono a Montevarchi dove un insolito investigatore,il mastro ferraio Bertuccio,
ci stupisce perchè legge Dante e Boccaccio,sa far di conto,tratta a tu per tu con i potenti, e
,visto che parliamo di gialli,è dotato di grande acume nello scoprire i criminali.
Misteriosi ed efferati delitti sconvolgono questa terra di passaggio,sulla strada tra Roma e Firenze,
ma anche i tempi sono di passaggio,si va verso il nuovo progresso, il Rinascimento è alle porte,
ma ancora vivono antiche credenze,superstizioni,arcaiche paure,e ci vuole un uomo nuovo,aperto
al futuro,per superare tutte queste diffidenze e scoprire la verità.
Come ogni giallo storico che si rispetti incontriamo personaggi celebri da Leonardo a Marsilio Ficino
a Filippinoi Lippi,ma sono comprimari del nostro Bertuccio,Montani ci conduce nelle ssue storie
senza mai strafare o voler creare le laggenda nella leggenda...
E tutti i racconti sono ambientati in una stagione,ma sempre indefinita,nello spirito del libro che
vuole evedenziare un periodo di cambiamento,l'avvento di una nuova stagione,che certo non
è indolore per lo stesso nostro valido investigatore.
Nel panorama di tanti gialli storici un pò "forzati" una lettura agevole e molto più reale per
questo "Mala tempora"dfi Oscar Montani,edizioni Marco Del Bucchia.
Giuseppe Previti

"OSCURO DELITTO IN VIA DELLE TRE MADONNE"di Marco Stilci-Giallo Garamond ed.

Dopo "La fusciacca del sindaco" e "Violante & Violante"torna in libreria il fiorentino Marco Stilci.La trama si
snoda nel vecchio centro storico di Firenze attorno all'...ipotetico tabernacolo delle tre Madonne.Qui si
trovano ancora le vecchie prostitute che "battono in centro", e Un poi gli artigiani superstiti con le loro
bottegucce:un arrotino,dei ristoratori,un antiquario,dei pittoreschi ceffi che stazionano davanti al
Monte di Pietà.E poi Augusto il pittore,un omino lindo e ordinato,specializzato in copie di quadri celebri.
Un delitto sconvolge questo pittoresco mondo di un tempo che fu,e allora,progressivamente la vicenda
abbandona quest'atmosfera un pò retrò,assumendo i toni di un giallo di avventure con vicende di stretta
attualità dal traffico della droga alla tratta delle ragazze albanesi,dallo sfruttamento della prostituzione
al commercio di quadri falsi,e chi ha più ne metta...
Come in ogni giallo che si rispetti non mancano certo gli investigatori,un commissario di polizia e un
capitano dei carabinieri addetto alla tutela del patrimonio artistico,ma la vera conduttrice delle inda-
gini si rivelerà un singolare personaggio,la dottoressa Belleciglia(esperta di arte),e già il nome è tutto
un programma...Una moretta dalle giuste pulsioni...erotiche,ma con il bernoccolo delle indagini.
Una vicenda narrata con un sottile filo di umorismo che rende plausibile tutto l'intreccio.Interessante
questo stile a tre piani,lo storico,lo spy-story,il giallo con qualche punta di comicità.Un tocco di com-
mozione nella parte iniziale che rievoca il passato,una grande abilità nel raccontare fatti non veri
ma quasi facendoli diventare tali.
E e conclusione vogliamo riportare senza ulteriori commenti la dedica: "Dedicato a tutti i geni scono-
sciuti,abbattuti e sconfitti dall'esercito dei mediocri".....
GIUSEPPE PREVITI

La casa del comandante di Valerio Varesi, ed.Frassinelli

Un'altra indagine del commissario Soneri che lo porta in un ambiente che gli è particolarmente congeniale,
la Bassa parmense,con le sue acque,le sue nebbie. Soneri conosce a menadito quel tratto del Po e
tutto quanto lo circonda,simile agli anziani che ancora abitano quei luoghi. E quindi per lui è uno scherzo
muoversi tra argini,stradine,minuscoli paesi,vecchie trattorie,casolari sempre più fetiscenti.
Ma l'atmosfera di fondo,così come le acque del Po,è inquinata:slavi che pescano il pesce siluro,altri
che trafficano in armi,speculatori che rubano la sabbia del fiume,ragazzi sbandati,spacciatori,tossici,
banditi e chi ne ha più ne metta.Il ritrovamento di due cadaveri implica altre indagini. Un giovane immi-
grato ucciso a colpi di mitraglietta, un vecchio ex-comandante dei partigiani,trovato nella sua casa morto
misteriosamente.Due storie diverse,ma Soneri si immette in questa atmosfera densa e oscura come la nebbia che incombe sulla Bassa,e trova un filo comune alle due morti, in una situazione dove passato e
presente si incrociano,partendo dai tempi dell'occupazione tedesca e arrivando alle Brigate Rosse.
E questo anche sul filo della memoria(un connotato sempre presente in molte opere di Varesi)di tanti
personaggi che sembrano uscire dal passato:il Nocia,la Gina,il Lumen,un vecchio che esce solo di notte,il
Carega...
Possiamo dire che i personaggi-base del romanzo sono almeno quattro:un Soneri amaro,il mondo che
lo circonda è cambiato,non ci sono più ideali,però lui non lascia,vuole dare una risposta a queste
morti,non perchè senta la responsabilità del ruolo,ma perchè questi morti reclamano giustizia e hanno
diritto ad averla. Angela,la sua compagna,qui in un ruolo più attivo,non solleva il suo uomo da certe
pene d'amore,anche lei non vuole legami fissi,non gli dà certezze,però lo affianca nelle indagini,lo so-
stiene. Poi il personaggio di Marotti,l-ex-partigiano trovato morto:uno che ha sempre combattuto
contro qualcosa più grande di lui,la miseria,il padrone,l'occupante tedesco,il tramonto degli ideiali
per cui ha combattuto,una sorta di Don Chisciotte dei nostri giorni. E infine il Po,dove finisce di tutto,
ridotto a una cloaca,a un cimitero,nonostante che poi tanti cerchino di sfruttarlo.Una sorta di metafora
attorno al marciume del mondo.....
Valerio Varesi ci conduce attraverso questo mondo con la sua scrittura ricca ma spointanea,pulita,ma
anche capace di riprodurre quelle atmosfere ovattate,quelle nebbie,quie silenzi.
Un romanzo d'azione che unisce il ritmo alla letteratura,il silenzio al colpo di scena,Varesi ci dà la "vita"
e si conferma anche scrittore atipico rispetto al altri che scrivono di gialli come in un rapporto di polizia
con linguaggio rude e scarno ,mai profondo.
GIUSEPPE PREVITI

"lLE SEGRETE VIE DEL MAESTRALE"- di NICOLA VERDE

Alfredo Colitto,nato a Campobasso ma bolognese di adozione, traduttore, si sta rivelando come una delle piacevoli sorprese in questo inizio del 2009 nel campo della scrittura noir.
Lo avevamo lasciato nel 2008 con un romanzo che aveva suscitato un discreto interesse "Duri di cuore",
perchè ben riproduceva un clima Italia anni '70, un poliziesco "duro" alla Scarbanenco o anche vicino
alla intensa e breve stagione cinematografica di quel periodo avente a protagonista la polizia,forse anche troppo sottovalutata.
Ebbene,Colitto torna in libreria con tutt'altro genere, un thriller storico "Cuore di ferro"ambientato nella Bologna del 1300.Una Bologna ricca di fermenti,una università molto importante che richiama studiosi e studenti da tutta Europa.Ma anche la Chiesa pone la sua attenzione su questo clima frenetico,portatore
di tante verità,anche non ortodosse. Si dà la caccia agli eretici,in particolare ai Templari,la Santa Inquisi-
zione manda a Bologna uno dei suoi inquisitori più duri,Uberto da Rimini.
Protagonista della storia è Mondino di Liuzzi, uno dei medici più conosciuti im Bologna,un personaggio
realmente esistito,dalla personalità assai marcata ma anche scomoda e ribelle. Una serie di misteriose
uccisioni lo coinvolgono, lui per interesse scientifico di notte seziona e studia cadaveri,ma la vicenda
precipita quando nel cadavere di un uomo orrendamente assassinato viene scoperto un cuore di ferro,
completo di vasi sanguigni che si innestano con quelli naturali.
Magia nera,alchimia,segreti custoditi dai templari,pedofilia,varie vicende si intrecciano dando via
a una storia su una Bologna dal cruento passato,ricostruita mirabilmente dall'autore e resa con una
passione che la rende particolarmente avvincente.
Scorrendo alcune note di presentazione qualcuno ha detto cjhe "Dan Brown al confronto di Colitto è
un dilettante":non vogliamo riaprire la polemica sullo scrittore statunitense,ma certamente questi
ha dato una patente di nobiltà, o meglio ancora di notorietà ,al genere del giallo storico che comunque
già tanti avevano o stavano percorrendo,con buoni esempi anche in Italia,e Colitto può entrare
a pieno titolo in questo settore del genere giallo.
Alfredo Colitto con uno stile personale ci fa quindi rivivere questo Mondino di Liuzzi che ci è simpatico
perchè non è un conformista nè si fa piegare dal potere. Ci scommetterei che ne risentiremo parlare.....
GIUSEPPE PREVITI

Delitti disarmonici"di Silvio Bianchi-ed.Il Molo

Oggi diamo spazio a un giovane autore,Silvio Bianchi, da Pistoia- città che ultimamente sta offrendo
un vasto panorama di giallisti- con il suo romanzo giallo "Delitti disarmonici", pubblicato per le edizioni
Il Molo di Viareggio. Pistoia,Viareggio realtà cittadine consolidate che, in momenti in cui la cultura non
gode certo di buona salute ,recitano invece un ruolo molto attivo,e certo meritano un posto di
riguardo in una ipotetica storia del giallo toscano.
Silvio Bianchi ambienta la sua storia in una tranquilla cittadina toscana che viene scossa da una
improvvisa quanto cruenta serie di reati,che vanno da una rapina a un bancomat, seguita dalla
rocambolesca fuga dei banditi,a una serie di assassini che fanno pensare a un serial killer.....
Conduce le indagini l'ispettore Spada ,una figura assai concreta, lo vediamo sotto il prlo dl'uomo d'azione che deve risolvere il caso,ma anche nella forma di un personaggio tormentato come lo sono gliu uomini di tutti i giorni, con i suoi dubbi e le sue idee sui mali della nostra società.
L'autore da molta importanza agli aspetti psicologici con cui caratterizza i vari personaggi e nello stesso
tempo l'abbondanza di personaggi lo porta a mostrarci le varie tipologie umane portatrici di situazioni
diversificate.Problematiche universali,tipiche della nostra società, e ci sembra indovinata la soluzione
dell'autore di rinunciare alla parlata toscana,perchè i fatti e le situazioni possono accadere in qualunque
regione.
Lo scrittore è abile anche nel costruire le sue trame,apparentemente ci troviamo difronte a un giallo
d'azione,ma l'intrecciarsi delle varie vicende porta anche l'investigatore a fare sfoggio delle sue
capacità deduttive,della sua abilità di ragionamento,con una sorta di omaggio al giallo classico.E
Bianchi può essere iscitto a pieno titolo alla categoria di coloro che scrivono per descrivere la
realtà italiana attraverso il giallo e il noir. Significativo è il suo insistere sul tasto del dovere civile
richiamando il cittadino al dovere di testimoniare.

GIUSEPPE PREVITI

ALESSANDRA CAPITANA DEL RIS" di Francesca Padula- Manidistrega editore

Alessandra de Bosis, biologa,mamma di un bambino di nove anni, rimasta vedova di un sottuficiale
dei carabinieri,ucciso in un conflitto a fuoco, diventa un capitano del reparto Investigazioni scienti-
fiche dei carabinieri. E il romanzo racconta cinque anni della vita di Alessandra, dai corsi frequentati
per ottenere la qualifica di ufficiale alle tante vicende che contrassegnano la sua esistenza. Vicende
ora tristi ora liete, con un susseguirsi di indagini,emozioni, fatti di tutti i giorni che rigurdano la famiglia,
il lavoro, gli amori.
Uni libro molto "reale" che ci fa partecipi della vita di questa donna, di tutto ciò che la circonda, di tutto
quello che di bello e di brutto accade, come è normale nell'esistenza quotidiana.
Diremmo che l'autrice non ci risparmia niente, la suspense, l'azione ,i risvolti sentimentali, ma tutto è tal-
mente ben concatenato, che conquista il lettore e lo avvince pagina dopo pagina.
C'è ancora chi si ostina a definire "di genere"la letteratura gialla,e molti non la leggono perchè considerata troppo violenta, troppo cruda, troppo piena di sangue. Ebbene,leggete questo libro,
perchè è un libro di sentimenti, di emozioni, al di là dell'impianto investigativo. Francesca Padula è una giovane biologa , non è alla sua prima esperienza di scrittura, si è cimentata in vari generi, dal romanzo
umoristico alla poesia, ha scritto anche vari racconti gialli.
Non sappiamo se il suo sogno nel cassetto era fare l'ufficiale dei carabinieri, l'amore che ha messo
nel descrivere questo personaggio come un concentrato di istinto naturale,intuito femminile e buonsenso
ci fanno supporre di sì.
Per questo libro si è vista supportare da due supporter d'eccezione. Il colonnello Garofalo comandante
del mitico Ris di Parma, che ha firmato l'introduzione, e dice di Francesca: "Non è facile scrivere dei
carabinieri, e in più una novità, una donna carabiniere per giunta capitano del Ris".
L'altro è il n oto giallista scrittore Leonardo Gori che dice di lei "Non cerca di prendere il lettore per
il naso, raccontando senza crederci cose false....".
Vogliamo sottolineare anche un'altra protagonista del racconto, la città di Parma, dove appunto
ha sede il Ris e dove quindi Alessandra, che vi è asegnata,passerà questi anni basilari per la
sua vita. Una Parma bella, viva , accogliente che fa da sfondo ideale alla storia, una Parma cre-
dibile perchè non cvi viene presentato solo il lato positivo, ma anche quello criminoso di cui si
debbono occupare i carabinieri.
In conclusione la storia di una donna, fatta di sacrifici, sofferenze,tanto duro lavoro,ma anche una
grande determinazione nel trovare una ragione di vita dopo quanto le era successo,e per se stessa
e per il figlio,che vediamo crescere allontanando sempre più i traumi dovuti alla efferata scomparsa
del padre.
Vogliamo finire citando la curiosa dedica...iniziale :"A tutte le biologhe che hanno trovato la loro
strada fuori dei laboratori" e che spiega il sottotitolo del libro "Una nuova strada da percorrere":

GIUSEPPE PREVITI

GIOVEDI' DEL GIALLO

LA CARNE E IL SANGUE DI MARCO DE FRANCHI ED.BARBERA
Marco de Franchi, romano, ma da anni residente in Toscana per ragioni di lavoro, è sostituto commissario di polizia, da vari anni si occupa di scrittura, ha pubblicato racconti con varie antologie, si è occupatoanche di narrativa fantastica e di fumetti.
Ma proprio da una esperienza profesionnale diretta, ha fatto parte del pool investigativo che si è occupato delle indagini e della cattura delle "Nuove Brigate Rosse", è nato il romanzo "La Carne e il sangue", che reca come sottotitolo, "Il romanzo sulle nuove BR". Insistiamo sul concetto "romanzo" perchè l'autore affronta il tema non come un reportage della vicenda realmente accaduta, ma mescolando fatti veri e fatti immaginari. E quindi su una traccia di fatti e persone reali, si innesta
poi una serie di eventi, un susseguirsi di personaggi che vivono di luce propria , anche se poi riconducibili, in linea dei massima, al veramente accaduto.
Oggi va molto di moda il giallo "storico", ove vediamo un Macchiavelli o un Dante Alighieri nei panni degli investigatori, ebbene De Franchi compie un'operazione consimile,occupandosi di attualità , pur riferendosi a fonti ufficiali e quindi non smentibili, deve per forza preoccuparsi di rispettare la privacy dei singoli,
ma la parte romanzata serve proprio a dar respiro e libertà narrativa a quantoi viene raccontato.
Ne "La carne e il sangue" il Paese sta correndo il rischio di precipitare di nuovo negli anni di piombo,come è testimoniato dagli omicidi D'Antona, Biagi e Petri. Il Paese è scosso da una serie di attentati e rapine, e i brigatisti stanno per colpire ancora.......
Un gruppo di poliziotti, dalle varie provenienze, viene concentrato su Firenze per risalire all'identità del gruppo combattente,che, si pensa, operi su Firenze. Ed ecco che si incrocia il destino di due donne. Lucia Cardini è una moglie innamorata, madre amorevole, ha un suo lavoro, ha un'esistenza apparentemente normale. Eppure dentro di sè ha l'inferno, è anche "Federica", militante rivoluzionaria, fedele alla causa, combattente spietata, tanto da uccidere a sangue freddo.
Di contro Serena D'Amico: è un commissario di polizia, che ha dedicato la sua vita alla caccia ai terroristi. Suo compito rintracciare e catturare Federica.
Le loro vite finiranno per intrecciarsi, per Serena Laura diviene una sorta di ossessione, vuole
entrare nella vita dell'altra, immedisimarsi nel suo modo di fare e di agire, arrivare a "pensare" come lei. E alla fine la loro vità ne resterà segnata drammaticamente.
Una vicenda nella vicenda, è autentico la stato di lotta tra Stato e Br, un un romanzo che fa vedere cosa sarebbe potuto realmente accadere e svela cosa per poco non è realmente accaduto.
Si parla di due mondi che si confrontano nell'indifferenza dei più. da una parte i poliziotti impegnati allo spasimo, anche a costo della vita; dall'altra i terroristi, il cui ritratto è agghiacciante: appaiono disumani, maniacali, fuori del mondo, agghiaccianti nelle loro pazzesche convinzioni.
Un romanzo certamente crudo, spietato, ma che ha il merito di presentare la realtà da entrambi i punti di vista, la fedeltà allo stato da parte di chi lo serve, l'apparente normalità di chi lo combatte.
E il nostro De Franchi, e qui sta un altro merito del romanzo, è di dare un ruolo fondamentale all'amore, necessario in ogni comportamento umano, e questo può anche spiegare perchè le protagoniste del racconto siano due donne.
Anche se sarebbe forse più esatto parlare di quattro donne, ovvero la Lucia moglie e madre amorevole a cui si contrappone la Federica, brigatista spietata, e poi la Serena, poliziotto in carriera, una vita sacrificata alla caccia ai terroristi, ma anche la Serena che per voler troppo....vivere la vita degli altri
finisce per innamorarsi dell'uomo sbagliato, apparendo alla fine un personaggio assai controverso e discutibile.
L'Italia sta attraversando un periodo ricco di contrasti, una grave crisi economica attanaglia il Paese,
certi rigurgiti di terrorismo vanno combattuti ed è giusto che se ne parli. Proprio di questi ultimi mesi la notizia degli assalti, fortunatamente verbali, in aula , al processo contro le "Nuove BR-PCC", al giusvalorista Pietro Ichino e alla p.m.Ilde Boccassini.Una vera e propria intimidazione contro la libertà di pensiero, rifiuto di ogni dialogo.
E'bene quindi che ci si occupi di questi fatti e di queste persone anche sotto forma di romanzo.
GIUSEPPE PREVITI