lunedì 30 marzo 2009

ALESSANDRA CAPITANA DEL RIS" di Francesca Padula- Manidistrega editore

Alessandra de Bosis, biologa,mamma di un bambino di nove anni, rimasta vedova di un sottuficiale
dei carabinieri,ucciso in un conflitto a fuoco, diventa un capitano del reparto Investigazioni scienti-
fiche dei carabinieri. E il romanzo racconta cinque anni della vita di Alessandra, dai corsi frequentati
per ottenere la qualifica di ufficiale alle tante vicende che contrassegnano la sua esistenza. Vicende
ora tristi ora liete, con un susseguirsi di indagini,emozioni, fatti di tutti i giorni che rigurdano la famiglia,
il lavoro, gli amori.
Uni libro molto "reale" che ci fa partecipi della vita di questa donna, di tutto ciò che la circonda, di tutto
quello che di bello e di brutto accade, come è normale nell'esistenza quotidiana.
Diremmo che l'autrice non ci risparmia niente, la suspense, l'azione ,i risvolti sentimentali, ma tutto è tal-
mente ben concatenato, che conquista il lettore e lo avvince pagina dopo pagina.
C'è ancora chi si ostina a definire "di genere"la letteratura gialla,e molti non la leggono perchè considerata troppo violenta, troppo cruda, troppo piena di sangue. Ebbene,leggete questo libro,
perchè è un libro di sentimenti, di emozioni, al di là dell'impianto investigativo. Francesca Padula è una giovane biologa , non è alla sua prima esperienza di scrittura, si è cimentata in vari generi, dal romanzo
umoristico alla poesia, ha scritto anche vari racconti gialli.
Non sappiamo se il suo sogno nel cassetto era fare l'ufficiale dei carabinieri, l'amore che ha messo
nel descrivere questo personaggio come un concentrato di istinto naturale,intuito femminile e buonsenso
ci fanno supporre di sì.
Per questo libro si è vista supportare da due supporter d'eccezione. Il colonnello Garofalo comandante
del mitico Ris di Parma, che ha firmato l'introduzione, e dice di Francesca: "Non è facile scrivere dei
carabinieri, e in più una novità, una donna carabiniere per giunta capitano del Ris".
L'altro è il n oto giallista scrittore Leonardo Gori che dice di lei "Non cerca di prendere il lettore per
il naso, raccontando senza crederci cose false....".
Vogliamo sottolineare anche un'altra protagonista del racconto, la città di Parma, dove appunto
ha sede il Ris e dove quindi Alessandra, che vi è asegnata,passerà questi anni basilari per la
sua vita. Una Parma bella, viva , accogliente che fa da sfondo ideale alla storia, una Parma cre-
dibile perchè non cvi viene presentato solo il lato positivo, ma anche quello criminoso di cui si
debbono occupare i carabinieri.
In conclusione la storia di una donna, fatta di sacrifici, sofferenze,tanto duro lavoro,ma anche una
grande determinazione nel trovare una ragione di vita dopo quanto le era successo,e per se stessa
e per il figlio,che vediamo crescere allontanando sempre più i traumi dovuti alla efferata scomparsa
del padre.
Vogliamo finire citando la curiosa dedica...iniziale :"A tutte le biologhe che hanno trovato la loro
strada fuori dei laboratori" e che spiega il sottotitolo del libro "Una nuova strada da percorrere":

GIUSEPPE PREVITI

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