venerdì 3 aprile 2009

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IL TEMPO INFRANTO di Patrick Fogli

Novembre 2007: una rapina in banca in cui un ostaggio viene ucciso senza un motivo.
La vita di un giovane bancario,Francesco,da quel momento cambierà completamente.
Si riapre infatti una finestra su una faccenda che lo ha coinvolto tanti anni prima, ovvero
lo scoppio di una bomba alla stazione di Bologna, 2 Agosto 1980, che provocò la morte di
tantissime persone,tra cui suo padre.
E ritornano a galla tutti gli inquietanti retroscena di quella strage: chi l'ha compiuta, chi fu-
rono i mandanti, perchè si volle colpire inidiscriminatamente nel mucchio, in una stazione che,
a inizio agosto, si sapeva gremitissima.
Il racconto si svolge su due piani temporali ben distinti, ma inevitabilmente intercambiabili.
L'autore da una parte ci riporta alla fine degli anni '70, si sta concludendo la stagione dell'arrivo
del PCI al governo, si profila l'avvento dei socialisti di Craxi, sta finendo il periodo della strategia
della tensione con l'eliminazione dei testimoni scomodi. Sul piano internazionale Reagan sta per succedere a Carter. E c'è in Italia chi tesse perchè sembra che tutto cambi, ma in realtà non
cambia niente,e il potere rimane sempre in mano agli stessi. E per distogliere l'attenzione
della gente dagli scandali della politica e del mondo dirigente cosa meglio di un...tragico diversivo
che porti paura nell'opinione pubblica e faccia invocare poteri forti.
Tornando ai giorni nostri, la strage degli anni settanta appare fortemente legata a quanto successo
in quella banca.Il padre di Francesco, un agente dei servizi(?!?), era tra le vittime dell'attentato,
ma alla luce di certi fatti emersi nelle indagini sulla rapina , forse la sua era stata una
morte simulata. E allora perchè era scomparso?
Con Francesco e Giada, la sua ragazza,indaga il loro protettore, il giudice Emilio Ferri, incaricato
a quel tempo della indagine sulla strage, indagine che aveva abbandonato per divergenze con la Procura. E durante questa nuova inchiesta incontriamo molti personaggi, vediamo presentarsi
tante situazioni.Da una parte una Loggia massonica con iscritti ministri, politici, banchieri, alti
ufficiali. Dall'altra vecchi neo-fascisti che “studiano”la rivoluzione, e poi dei ragazzi,anche giovanissimi, affiliati ai Nar, che non esitano a sparare, uccidere, disporre attentati. In mezzo
due magistrati, uno a Roma, uno a Bologna che cercano di capire, tra l'indiffernza generale....
Nel romanzo si allude alla ottantaseiesima vittima della strage di Bologna, tutti si domandano
chi era, perchè fosse li, perchè,se non è morta,sia scomparsa in tutti quegli anni.
Cosa c'era dietro questa strage, che, pur essendo stata archiviata con sentenze di condanna
pesantissime, ha lasciato però aperti una serie di quesiti con un corollario di false piste, depi-
staggi, coperture di comodo, risultando anche fatale ai vertici della P2 che vennero decapitati.?
La vittima nー86 può essere o meno il padre di Francesco, questo lo scoprirete leggendo il
libro, ma la vera vittima, la “vittima”nー86,è senza dubbio la verità, perchè in questa sporca
faccenda, nessuno ha voluto fare veramente luce, e questo è grave dando l'impressione di
essere un Paese che non vuole né conservare le sue memorie né chiarire fatti che lo hanno
profondamente ferito.
Patrick Fogli ha svolto un grosso lavoro di indagine tra atti processuali, interviste, testimo-
nianze, ha consultato tutto quanto riguardava questo argomento.Ne è scaturito un libro
assai corposo, 655 pagine, denso di fatti, personaggi, giocato sul doppio binario della realtà
e della fantasia, mescolando personaggi veri ad altri di comodo, adombrndo comunque la
tesi di un “Progetto”con una sua struttura tesa a gestire gli interessi di un certo mondo poli-
tico, economico e finanziario, ma anche tutto il Paese, occupando i vari centri di potere, ser-
vendosi dell' “istituzione”(che altro non è che la loggia P2) e dei suoi membri, e avvalendosi
di un certo limitato gruppo di uomini per le operazioni più delicate.
Ci troviamo difronte a un romanzo che racconta l'Italia dagli anni'80 ad oggi, che ci vuol
fare capire chi siamo e chi siamo stati.Una realtà narrata sotto forma di un romanzo corale
scritto per cercare di dare risposte verosimili a misteriosi fatti di sangue, che troviamo sì
nelle cronache ma senza una spiegazione sempre credibile.Questo certo contrasta con la
realtà di una storia chiusasi con le pesanti condanne all'ergastolo per tre giovani neo-fascisti,
che pur si sono sempre proclamati innocenti.A questo verdetto molti non credettero, per una
ricostruzione giudiziaria, ritenuta lacunosa e parziale.
Il romanzo di Fogli tenta di andare oltre le sentenze, ricostruendo una vicenda dai tanti per-
sonaggi di fantasia, ma per lo più facilmente riconoscibili.Così i vari condannati, tutti del-
l'estrema destra, e poi gli eroi “borghesi”, caduti sotto il piombo degli attentatori. E ancora
altre vittime, gli “eliminati”perchè ormai scomodi. E poi i tessitori di trame, i capi-loggia,
i faccendieri, e tanti altri ancora.
E su tutto si erge la figura dell' “uomo che conosce le soluzioni”, “tira le fila”, un personaggio
che l'autore lascia alla fantasia del lettore, l' “Onorevole”, il cervello malefico di tutta la
vicenda, si possono fare vari nomi, anche se in sintesi sembra l'assemblaggio di vari potenti.
Alla fine sembra che anche il romanziere si debba fermare in questa sua ricostruzione, fanta-
siosa ma non troppo: difficile squarciare certi veli, andare oltre certi livelli, cosa comune a tante
inchieste di mafia e terrorismo.Certamente non sembrano esistere più dubbi sulla matrice fa-
scista dell'attentato, meno condivisibile il ruolo dei colpevoli, “necessari”perchè non si
scoprisse altro. E questo è poi lo stesso dubbio che hanno nel libro inquirenti e investigatori,
testardamente tesi alla ricerca della verità, così come li vede l'autore.
Un romanzo che possiamo senza dubbio definire “storico”, scritto anche per lasciare una
testimonianza a una generazione,quella attuale, che nulla sa di queste cose, la necessità
di “infrangere”il tempo di certi assordanti silenzi.

IL GIOCO DELLA MORTE di Mario Pinzi

Emanuele Galvani è il protagonista di una lunga storia che lo accompagna dalla gioventù,segnatada avvenimenti traumatici quali la povertà, il carcere,sino alla maturità,quandco riconosciuta lasua innocenza,trova la ragione di vivere nel suo desiderio di vendetta,nel suo odio verso i potericostituiti. Assistiamo alla sua scalata sociale nel mondo della finanza,della politica,senza scrupoliepentimenti. Ma in lui non verranno mai meno sentimenti di solidarietà e amic izia,sarà molto amatodalle donne,anche se la sua volontà distruttiva lo porterà sempre più a restare solo.Un thriller di grande impatto,ricco di spunti psicologici,ma anche pervaso da un'aspra critica socialee agli elementi tradizionali del noir si accompagnano i temi della cattiva giustizia,dei poteri occultiche domaninano la socità,degli intrecci tra mafia e politica. Un incastro di varie storie,si percorreattorno al protagonista della vicenda una sorta di "labirinto della vita"da cui spessp non se ne esceche con la morte.Giornalista economico Pinzi padroneggia con accenti di verità il tenebroso mondo della finanza,delresto non mancano riferimenti a personaggi realmente esistiti.Ma non manca un cenno di speranza in questo libro,ai cui diritti l'autore ha rinunciato per una finalità benefica:"Si muore solo quando si muore nel cuore degli altri"è la frase che riassume il concetto diquesta storia,mozza-fiato la sua parte,ma anche riccamente emblematica.

BIONDO 901 di Alessandro Zannoni

Alessandro Zannoni per questo eccellente noir abbandona lo pseudonimo di Michelangelo Merisi chepur gli ha portato tanta fortuna con i suoi romanzi precedenti.Ci racconta cosa può costare al protagonista,un parrucchiere,innamorarsi della persona sbagliata,una bellissima ragazza russa,legata a un mafioso e con un fratello implicatoi in una grossa organizza-zione criminale.I loro destini si incrociano in una vicenda tragica,narrata con uno stile molto secco emoderno,quasi una ballata a più voci.E la particolarità di questa scrittura è quella infatti di essere narrata a quattro voci. La vediamo infatti sotto la forma di quattro io narranti, quattro protagonistiche ci fanno rivivere la storia dal loro punto di vista.Il racconto apre una finestra inquietante su un lato oscuro della vita sulla costa tirrenica,infestatadalla mafia italo-russa.E si mette male per Giordano,un modesto parrucchiere, che ha fatto il vanto dellasua vita nel vivere tutto "programmato" quasi minuto per minuto, e di non fare mai la cosa sbagliata, eche ora improvvisamente vede crollare tutte le sue certezze.Zannoni quasi "vola"su questi personaggi,dà loro voce, poi sembra "bruciarli"nel procedere a piùvoci della narrazione,salvo poi arrivare a una sorta di frenata,onde farci riflettere sulle varie azioni.Anche la forma usata nella scrittura procede con commistioni di vari dialettim lingue,culture,iltutto senza dare molto fiato al lettore e immedisimandolo,e anche questo ci sembra degno di nota,in questa scacchiera di racconti a più voci.

"IL DOTTOR BENCISTA' E IL SEGRETO DELLE TRE DONNE SOLE" di LAURA VIGNALI

La storia è ambientata in un paesone rurale della Toscana,dove la piccola comunitàè scossa dall'opera di un serial killer.Infatti vengono assassinate tre donne,e cominciaa serpeggiare la paura.Perchè questi delitti?Perc hè vengono colpite tre donne di una certaetà?Quale legame le univa?Le vittime sono la ex-bellona del paese, la sua amica di gioventù,una bruttina che viveva di luce riflessa sempre attaccata all'amica "bella",infine la terza colpevole probabilmentesolo di essere una testimone scomoda.Le indagini dei carabinieri vsanno a rilento,saràun oscuro medico di campagna,tra una visita e l'altra,raccogliendo pettegolezzi e impressioni,sfruttando al propria propensione ad investigare,a risolvere l'intricato caso.Laura Vignali,scrittrice pistoiese,questa volte per le sue storie lascia la....città,si immergein questo ambientr di campagna,non scadendo mai nel bozzettismo,ma tenendo sempre viva l'attenzione del lettore.Molti i personaggi che s'incontrano nella vicenda,quasi sivolesse andare oltre la vicenda "gialla",e tracciare invece dei caratteri per dare un voltoe uno spessore alla piccola comunità.L'autrice ama disseminare la sua opera di tanti "indizi",ora letterari(tante le citazionida celebri autori messe a far da contrappunto ad ogni delitto)ora "rivelatori"per chiama leggere un giallo immedisamandosi e cercando di risolvere la vicenda stessa.Corre un rischio probabilmete "calcolato",ovvero vuole aiutare o confondere il suo lettore?Il libro ha un'altra caratteristica,scritto parte in prima persona(con il dottor Bencistànei panni dell'io narrante),parte in terza persona(il narratore della storia stessa).Brava quindi l'autrice nello sverlarci i risvolti psicologici,le ipocrisie di questopiccolo mondo,una scrittura con qualche ambizione,un insieme che fun ziona.

LA BAMBINA DI PIETRA di Rossella Martina

La storia di una vita:un uomo padre di tre ragazze sta morendo.Ginevra,la figlia che vivecon lui,ripercorre la propria vita,la loro vita,con le sorelle Cecilia e Sara e la la cugina Lodovica.Dalla loro infanzia agli anni Ottanta il trascorrere dei loro giorni si interseca con gli eventi diquel periodo,dalle lotte studentesche al femminismo,e poi i rapporti personali,la droga,gli amori,i tradimenti.Una tranche di vita rivista con un senso di lucida ironia e di tanto rimpianto.Un libro che si svolge su più piani di narrativa:una vita che si spegne,ci troviamo a Viareggio,è la notte di carnevale,ma all'ospedale tutto si svolge desolatamente uguale,non c'è spazioper quel che avviene all'esterno,non c'è nemmeno comprensione per il dolore dei parenti,e allora ci si deve rifugiare nei propri ricordi.Un mescolarsi tra passato e presente,non tutto quello che si ricorda è bello,una storia di donnecon al centro un uomo protagonista.Il romanzo è scritto in prima persona, con la particolarità però di fare parlare in prima personai vari personaggi.Molto accurata la scelta dei nomi dei vari personaggi,più scontati quelli delle donne se vogliamo,decisamente più insoliti quelli degli uomini,ma tutti con un significato e un destino insiti nel nomestesso.Un libro che appassiona e commuove,scritto con grande partecipazione ed emozione dall'autricee un grande titolo di merito è riuscire a trasmettere queste sensazioni al lettore.La bambina di pietra è edita da Del Bucchia editore.